Test d'ingresso 
 
Come per Italiano, anche per Storia i test che propongo hanno particolari caratteristiche. 
Quale tipologia di test proporre?
Dopo le diverse esperienze fatte negli anni passati, alcune cose  ora mi sono più chiare in merito ai test d'ingresso, ossia:
  1. Meglio utilizzare domande chiuse, esprimendo la valutazione mediante un punteggio (meglio se percentuale) per rendere possibile confronti e statistiche;
  2. Le domande del test devono essere indipendenti dal programma svolto nei precedenti anni scolastici;
  3. Lo stesso test deve potersi proporre a studenti di classi diverse: in verticale (solo in questo modo posso rendermi conto se, con gli anni, mutano le conoscenze-competenze acquisite). 
1. Meglio utilizzare domande chiuse, esprimendo la valutazione mediante un punteggio
    per rendere possibile confronti e  statistiche
Nelle verifiche che propongo nel corso dell'anno scolastico privilegio le domande aperte. Questa tipologia di domande mi consentono di verificare non solo le conoscenze possedute dallo studente, ma anche la sua capacità di formulare correttamente una risposta. Nelle prove che propongo allo studente nel corso dell'anno vi è un preciso programma di riferimento, che ho personalmente  presentato allo studente le settimane e i mesi precedenti la prova. Diversa è la situazione per un test d'ingresso. In questo caso, infatti, innanzitutto non conosco da chi e come è stato svolto negli anni passati il programma di Storia, potrebbero essere state proposte delle linee interpretative di un argomento del tutto diverse da quelle che propongo io, meglio perciò utilizzare risposte chiuse e scelte multiple. Tale tipologia di test consente anche una oggettività nella correzione, difficile da attuarsi per le domande aperte, tale da consentirmi il confronto  dei risultati con i risultati ottenuti in altre classi e in altre scuole. Con questo tipo di test la correzione della prova può essere proposta anche allo stesso studente. Naturalmente ciò non toglie che ogni docente possa proporre anche altri tipi di test d'ingresso, secondo le proprie esigenze.
       
2. Le domande del test devono essere indipendenti dal programma svolto nei precedenti anni scolastici
Per porre tutti gli studenti sullo stesso piano nell'affrontare il test non possiamo proporre domande legate ai programmi scolastici che dovrebbero aver svolto gli studenti negli anni passati. Pensiamo, ad esempio, ad una classe prima superiore composta da studenti che, necessariamente, provengono da realtà scolastiche differenti, ma pensiamo anche a studenti che pur provenendo dalla medesima classe del corso precedente, hanno assimilato in modo diverso il programma.
Certo se ho bisogno di verificare quanto ricordano del programma svolto negli anni precedenti posso proporre anche un test che abbia questa finalità, ma servirà soprattutto a me per la programmazione e, in ogni caso, non avrà un gran valore confrontare i punteggi ottenuti dalla mia classe con quelli ottenuti da altre classi. 
 
3. Lo stesso test deve potersi proporre a studenti di classi diverse, in verticale (solo in
   questo modo posso rendermi conto come, con gli anni, mutano le conoscenze-
   competenze acquisite)        
Molto interessante e utile ho trovato l'esperienza, fatta lo scorso anno scolastico, di proporre lo stesso test a studenti frequentanti classi che andavano dalla prima alla quinta. Normalmente noi proponiamo a studenti appartenenti a classi di livello diverso questionari diversi, diamo per scontato che proponendo uno stesso test a studenti di diverso livello i risultati saranno diversi, miglioreranno con il passare degli anni, ma è realmente così? Il test proposto lo scorso anno era formato da cinque domande, tutte intendevano verificare le conoscenze storiche di base possedute dallo studente, conoscenze che si auspica ogni cittadino con licenza di scuola media dovrebbe possedere. Anche in questo caso, come per Italiano, vi sono state delle sorprese:  le percentuali di risposte corrette complessive hanno solo in minima parte seguito il livello di studi compiuti, abbiamo, infatti, un 42% (di risposte corrette) in terza, 47% in quarta,  69% in quinta e un 65% in seconda. Come sia possibile che una seconda ottenga un punteggio medio superiore di 20 punti rispetto ad una terza e ad una quarta ponendo le stesse domande è piuttosto difficile da spiegare. Certo tante potrebbero essere le risposte,  sono consapevole che non possono essere molto significativi confronti basati su numeri così bassi, pur tuttavia la cosa dovrebbe farci riflettere. In ogni caso invito i colleghi a proporre lo stesso test a studenti di classi diverse avrete così la possibilità di verificare personalmente se e quanto mutano le competenze-conoscenze dei vostri studenti con il progredire degli studi.                   
 
 
Quali conoscenze-competenze verificare
Sono consapevole della difficoltà nel trovare dei saperi storici, che possiamo definire essenziali, in grado di trovare un universale consenso, pur tuttavia delle scelte bisogna farle. Per quanto mi riguarda ritengo che uno studente alla conclusione di un ciclo di studi medio-superiore dovrebbe:

Per quanti  fossero interessati, metto a disposizione il test proposto il presente anno scolastico

Test ingresso Storia 2008_2009.doc (66 KB) 

Quanti volessero partecipare alla discussione sui test d'ingresso, magari inviandomi anche loro proposte, possono scrivermi per posta elettronica utilizzando l'indirizzo mail del sito, ogni contributo è  più che gradito.

Buon lavoro a tutti      

Inizio pagina               Home

                                                            


Aggiornato al : 11-02-09  
Copyright © 2001.  Impostazione grafica e programmazione HTML  Marino Martignon. Tutti i diritti riservati.